SUL SOFA' DI CHICCA C'E':
REGINA SCHRECKER

(PD '06)

La sua vita professionale inizia da giovanissima come top model e sfila per i grandi maestri dell’alta moda a Roma e a Parigi, come naturalmente sulla passerella internazionale della Sala Bianca di Palazzo Pitti.   Dopo essere stata eletta Lady Universe e aver interpretato molti “caroselli” in televisione, inizia la carriera come free-lance fashion designer, passione che nel 1980 si concretizza nella griffe “Regina Schrecker”: linee di abbigliamento e accessori che amano entrare in tutte le sfumature della moda portando lusso, funzionalità ed esclusività. RS è una delle prime firme a condurre la moda italiana in paesi extra europei: Argentina, Giappone, Russia, Ucraina, Cina, Mongolia. Nel 1984 Andy Warhol le dedica una coppia di ritratti dove con il suo linguaggio trasgressivo rende viva la frizzante personalità di Regina. Nel 2000 crea i costumi per “Madama Butterfly”, opera lirica presentata al Festival Puccini e successivamente in tournèe mondiale, fino a rappresentare l’Italia all’Expò Internazionale di Nagoya (2005).   Nel 2006 firma i costumi dell’opera “Snow White” per il progetto formativo della Provincia di Firenze, del Maggio Musicale Fiorentino e della Syracuse University di New York, presentata in prima mondiale presso il Piccolo del Teatro Comunale di Firenze. Nel 2005 oltre alla linea “junior” nasce anche la linea “sposa”, importanti abiti fatti a mano presentati in una esclusiva sfilata-cult nell’antico tempio buddista zen Kodai-Ji di Kyoto in occasione del 40° anniversario del gemellaggio tra Firenze (città “adottiva” di Regina) e la città giapponese. È promotrice di numerosi dibattiti e eventi di grande rilievo sociale, spesso a favore di associazioni di beneficenza a livello nazionale e internazionale (come Avis, Aido, Unicef, Onu).

Chicca: Sig.a Regina com’è nata la sua passione come fashion designer?
RS: La moda e la sua storia mi hanno sempre incuriosita ed affascinata, fin da piccola: la moda segue i tempi, è espressione precisa dei cambiamenti cultural-sociali, si adatta a tutte le necessità… il 20° secolo, poi, è stato testimone dei più grandi eventi, dei conflitti che sono diventati mondiali, dei drastici cambiamenti della condizione della donna, dei grandi movimenti artistici, è stato l’espressione delle prime rivolte studentesche, delle rivoluzioni culturali, delle invenzioni piccole e grandi e delle importanti conquiste nello spazio. E la Moda ha saputo adattarsi a tutto, ha riflesso come uno specchio tutte le novità!
Mio nonno, che all’inizio del secolo era un giovane ufficiale prussiano sotto il Kaiser, mi ha avvicinato alla letteratura dei classici e ai libri di storia. Mia nonna, figlia di imprenditori tessili era istitutrice di pianoforte ed era emancipata come una delle suffragette famose di allora, e mia madre, diplomata all’Accademia delle Belle Arti di Berlino, faceva l’art-director  e lavorava come disegnatrice, illustratrice e stylist con i più grandi fotografi e le modelle più famose degli anni ’50.
Da qui la mia passione: un po’ per eredità, un po’ per sfida personale, un po’ per il mio back-ground familiare!

Chicca: Che tipo di moda è quella di Regina Schrecker?
RS: La mia moda è stata identificata subito come elegante ma allo stesso tempo disinvolta: un modo di vestire che è un raffinato mix chic-sportivo, un po’ anticonformista, che è arricchito di qualche spunto suggestivo delle tradizioni secolari…
È uno stile creato per persone dinamiche e internazionali, aperte alle novità, indipendenti, sicure e disinvolte, una moda all’avanguardia, molto raffinata.

Chicca: Qual è l’idea che contraddistingue le sue creazioni e quindi le persone che le indossano?
RS: Quando, dopo aver fatto la modella/mannequin per alcuni anni (ero una top-model che girava il mondo…) senza rimpianti, ho deciso che non volevo più essere solo un oggetto ma diventare il soggetto, il personaggio creativo, l’artefice in prima persona della mia moda. Ho iniziato subito con un “total-look”, completo di tutti i suoi accessori, come le borse, i bijoux, le cinture, i collants e tanto altro, prima per la donna, poi anche per l’uomo, i bimbi, la sposa … il cinema, il teatro ma soprattutto l’Opera!                                                                                            L’idea originale era quella di “inventare” una moda personalissima, espressione non solo per “apparire” ma di un “modo di essere”, elegante e disinvolto.

Chicca: Una griffe da sempre nelle mani della sua creatrice: che difficoltà ha incontrato nel mantenere questo “primato”?
RS: Ne ho avuto delle difficoltà, certo, e se non fosse stato così …. che noia!
Io sono nata sotto il segno dello Scorpione, notoriamente combattivo, e anche se l’astrologia non fa parte del mio credo, devo riconoscermi in molti frammenti, come appunto nella voglia di vincere, non importa quanto tempo ci impiego…
Le sfide vanno fatte, le vittorie sono esaltanti, ma spesso si impara anche dalle sconfitte. E poi, le difficoltà le conosciamo tutti, quindi basta così, niente “gossip”!

Chicca: Come declina Regina Schrecker impegno sociale e moda?
RS: Vediamo: l’impegno sociale è una cosa fondamentale, importantissima.
La moda, invece, spesso viene considerata frivola e superflua... cosa non proprio vera, ma posso capire che può sembrare tale a causa delle presentazioni sfarzose, le sfilate-spettacolo, i fiumi di champagne etc... i testimonials, la pubblicità ritoccata per creare un tipo di bellezza irraggiungibile e proprio per questo agonizzata dalle ragazzine ma anche da qualche signora che non accetta il passare del tempo...
Quindi, se un cantante “presta” la sua voce per un concerto di beneficenza, lo stilista di moda “presta” la sua collezione, oppure, come spesso succede nel mio caso, presta la sua esperienza, la sua conoscenza, la sua tecnica stilistica e artistica per creare degli eventi ad hoc. L’importante è che sia davvero per una buona causa!!!

Chicca: Tra i tanti progetti a cui ha partecipato, quale è stato quello che più l’ha coinvolta come donna?
RS: Tutti, direi così di getto… Ma forse mi ha toccato in particolare l’iniziativa del programma di studio destinato alle donne portatrici di handicap e chiamato “Comunque bella”: era una proposta di pezzi scomponibili in Jersey non solo facili da portare, ma anche alla moda, coloratissimi e allegri, per ridare a queste donne un po’ della loro femminilità e per farle sentire “comunque belle”.

Chicca: Che emozioni si provano a portare le proprie creazioni in opere teatrali, concerti, oltre che ideare abiti per la vita quotidiana? Qual è la caratteristica che la aiuta a entrare in modo originale in questi contesti così diversi?
RS: Devi saper creare un’atmosfera magica, che funzioni sul palcoscenico, sotto le luci, con la musica...
Devi studiare l’opera, cantata da vari e famosi cantanti e guardare diversi dvd (meglio se i cantanti sanno anche recitare!), leggerti il libretto, analizzare l’epoca, il periodo storico (in Tosca, per esempio, c’è una scena dove si riconosce la vittoria di Napoleone dal vestito di lei)… Poi c’è il fatto che i cantanti cambiano spesso: una sera Madama Butterfly assomiglia davvero alla giovane geisha di 15 anni, la sera dopo lo stesso vestito deve essere adattato ad una vikinga di 80 kg! Però questo è il bello, si “vestono” delle persone vere...

Chicca: Nel 2005 ha sfilato con la collezione “sposa e sposo” nel tempio buddista zen Kodai-Ji: ci racconti questa esperienza…
RS: Posso solo dire che è stata un’ esperienza unica, preziosa, quasi mistica... “vivere” per alcuni giorni tra i monaci che seguivano le prove con interesse, davano consigli, erano curiosi e ci coccolavano con dei piatti tipici, con le cerimonie del tè, con passeggiate nel loro bellissimo parco…
Troppo bello, troppo irreale per poterlo descrivere. E poi la serata della sfilata,  la lunga e ripida scalinata per salire al monastero illuminata da migliaia di lanterne, il monastero stesso immerso nel verde, sapientemente giocato sul chiaro-scuro... emozionante!

Chicca: Quali sono i suoi progetti per il futuro...
RS: Tanti. Ma... vorrei lasciarvi con un pizzico di curiosità... e con molto affetto.

PREMI E RICONOSCIMENTI

1990: viene eletta Lady Cortina.
1995: riceve la Mela d’Oro, il Premio Bellisario assegnato a donne che si distinguono per l’impulso dato all’imprenditoria italiana.
2002: invitata al Lyon’s Club e al Soroptimist di Perugia per condurre una conferenza sulle “condizioni sociali, economiche e politiche delle donne durante l’ultimo secolo”, riceve la medaglia “in ricordo del periodo trascorso a Perugia” dal Rettore dell’Università per Stranieri.
8 marzo 2003: ad Assisi viene nominata Ambasciatrice di Pace durante l’annuale cerimonia al Centro Pace.
2004: Firenze, Salone dè 500. Le viene assegnata la Medaglia Laurenziana per “essersi distinta al servizio dell’Umanità e della Cultura”.
2006: Modena, Premio Internazionale Profilo Donna.
2007: Mazara del Vallo: riceve il Premio Internazionale Peschereccio d’Oro per l’alta moda internazionale.
2007: Firenze, Premio AIDDA Toscana.


 
 
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